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Francesco Agello il più veloce al Mondo

Photo: Historic

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Francesco Agello il più veloce al Mondo

nel 1934 Agello raggiunge i 709km/h ed è Record del mondo…

..tra il 20 e il 21 maggio 1927, Charles Lindbergh, con un volo leggendario della durata di 33 ore e mezza, attraversava l’Oceano Atlantico, compiendo il primo volo intercontinentale. Era la grande epopea della conquista dei cieli iniziata dai fratelli Wright con il loro improbabile velivolo: il sogno di Icaro era finalmente realtà. Qualche anno prima, nel 1920, con un avventuroso viaggio a tappe durato più di tre mesi, gli italiani Arturo Ferrarin e Guido Masiero collegavano Roma a Tokio. Una donna, la franco-belga Adrienne Bolland nel 1921 suscitò enorme scalpore sorvolando la catena delle Ande tra l’Argentina e il Cile; era l’era del superuomo di Nietzsche, l’era delle grandi imprese “aeree” del poeta Gabriele D’Annunzio, l’era del “Manifesto del Futurismo” dell’artista/pilota Filippo Tommaso Marinetti, l’era delle grandi dittature. E’ in questo contesto storico di grande fervore, di grandi cambiamenti che compie al sua impresa il Tenete pilota Francesco Agello. Nato a Casalpusterlengo, 27 dicembre nel 1902, fu l’autore del primato mondiale di velocità su idrovolanti, raggiunto nell’ottobre 1934 ai comandi di un Macchi-Castoldi M.C.72 portato alla velocità media di 709,202 km/h, un valore, per la categoria idrovolanti con motore a pistoni, tuttora imbattuto. A quel tempo erano molto diffusi Idrovolanti ed “Idroscali” poichè la possibilità di atterrare sull’acqua rendeva agevole i collegamenti aerei tramite specchi d’acqua artificiali, mare e laghi. Consuetudine che variò con il tempo quando si preferì sviluppare l’odierno e più moderno atterraggio su pista, ma nel primo dopoguerra il lago di Garda era un idroscalo di eccellenza. Francesco Agello nacque a Casalpusterlengo il 27 dicembre 1902. Praticò vari sport, come la ginnastica, il nuoto, la bicicletta, il calcio e, in particolare, si appassionò alle motociclette e alla velocità. Conseguì il brevetto di pilota militare nel 1924 e quattro anni dopo fece domanda per la Scuola Alta Velocità della Regia Aeronautica che aveva sede a Desenzano del Garda. Nel 1929 fu tra i membri della squadra italiana a partecipare alla Coppa Schneider, gara internazionale di velocità pura per idrovolanti. Il 10 aprile 1933, sul Lago di Garda, si aggiudicò il primato mondiale assoluto di velocità ad una media di 682,078 km/h sull’idrovolante Macchi-Castoldi M.C.72, dotato di un motore Fiat AS.6 da 2.500 HP. Poco più di un anno dopo, alle ore 14:56 del 23 ottobre 1934, superò il suo stesso primato raggiungendo la media di 709,202 km/h: il volo, consistente in quattro passaggi sopra la Scuola di Desenzano e durato non più di quindici class=”p3″>minuti, si svolse con il medesimo idrovolante, ma con un motore più potente, un Fiat AS.6 da 3.000 HP. Il campo di gara si estendeva in effetti fino a Moniga ed oltre, proprio sulla Rocca del Garda, dove ancor oggi è possibile vedere la garitta dei cronometristi che rilevavano la velocità degli aerei. Il record venne inviato dall’Aero Club d’Italia alla FAI per essere omologato: per la categoria idrovolanti con motore a combustione interna (sottoclasse C-2, Gruppo 1). L’M.C.72 del primato mondiale di velocità di Agello è conservato nel Museo storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, sul lago di Bracciano. In effetti la sua struttura esile, ma coriacea, lo rendeva il perfetto collaudatore di queste macchine infernali che erano composte per la maggior parter dal mostruoso motore Fiat, che lasciava poco spazio al pilota e che era responsabile della maggior parte del peso. Per capire quanto fosse pericoloso volare su un aereo come questo alla velocità di un proiettile vi basti pensare che proprio Agello si inabissò con un M.C.72, tradito dall’enorme peso che spezzò, in ammaraggio la macchina volante. Proprio però grazie alla sua piccola statura ed alla sua nerboruta figura riuscì a salvarsi uscendo dalla carlinga appena in tempo. Recentemente il Gruppo Sommozzatori dei Volotari del Garda ha rilevato, tramite un battiscafo telecomandato, la posizione< esatta del velivolo, perfettamente conservato dalle acque, seppur spezzato in due. L’aereo è il gemello di quello conservato a Bracciano ed, essendone stati costruiti solo due esemplari, ha un grande valore storico. Iniziata l’operazione di recupero del prezioso cimelio aeronautico, si è subito interrotta, purtroppo, per una serie di problematiche di natura burocratica. Speriamo presto di vederlo ricostruito e conservato in un Museo Gardesano. Per i suoi primati del 1933 e del 1934, Agello venne promosso sottotenente e gli venne conferita la medaglia d’oro al valore aeronautico. Nel 1936, già capitano, fu nominato collaudatore dell’ufficio di sorveglianza tecnica, quindi, dal 1938 al 1940, comandante della Scuola Alta Velocità. Perse la vita in un incidente di volo presso l’aeroporto di Bresso, in provincia di Milano, il 24 novembre 1942. L’Alitalia ha dato il nome di Francesco Agello a uno dei propri Boeing 767, immatricolato I-DEIG. L’aereo ha prestato servizio dall’aprile 1997 al settembre 2012. Dal “Bollettino storico dell’AERONAUTICA DIFESA” “Quel pomeriggio del 23 ottobre 1934, il cielo era grigio; una sensibile foschia rendeva difficile la visibilità; il lago però si presentava ben increspato ed il vento era calmo. Il pilota, preso posto sul M.C.72, avviò il motore e si lanciò nel gran volo. L’idrocorsa col suo rombo possente e risonante, eccitava l’eco dei monti racchiudenti il Garda, quasi a chiamare in adunata gli spiriti di tanti eroici Velocisti, caduti perché egli riuscisse vittorioso e potesse dare alla Patria, all’Italia, più alto onore e più ammirabile prestigio”. Con queste parole, il Colonnello Mario Bernasconi, Comandante della Scuola Alta Velocità di Desenzano sul lago di Garda, descrisse gli avvenimenti di quella storica giornata. L’eroica impresa di colui che per questo, venne soprannominato “l’uomo più veloce del mondo”: il Maresciallo Francesco Agello.

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